Stralci dell’intervista rilasciata oggi alla Gazzetta dello Sport dell’allenatore del Mantova Davide Possanzini. Una chiacchierata nella quale emerge la volontà del tecnico biancorosso di rimettersi in gioco per il terzo atto dopo la promozione in B e la salvezza tra i cadetti ottenuta lo scorso maggio. Ecco alcuni passaggi dell’articolo a firma di Nicola Binda.
Possibile che nessuno l’abbia cercata?
«Mi hanno cercato, devo essere sincero. Ma mi sono convinto subito che la scelta migliore fosse rimanere qui. L’avevo promesso quando siamo partiti, ci eravamo dati tre anni di lavoro, avevo dato una parola. E la società è stata splendida».
L’uomo più felice di questa scelta è il presidente Filippo Piccoli. Anche lui era scettico.
«Lui e il direttore Botturi mi hanno sempre dato fiducia, anche nei momenti di difficoltà. Credono in quello che faccio, so che posso lavorare bene e in giro non so se avrei trovato di meglio. Quando ho chiamato il pres per dirgli che restavo, pensava che volessi salutarlo. E invece tutti contenti!»
Non si può nemmeno dire che il Mantova sia un ripiego…
«La mia paura è che passi questo messaggio. No, il Mantova è sempre stato la mia prima opzione. Le chiacchierate conoscitive che ho fatto non sono mai andate avanti perché ritengo il Mantova più importante».
Qualche colonna della squadra se n’è andata.
«Vogliamo capire che strada prendere. Burrai è ancora qui e deve decidere, è il capitano e c’è stima ma non possiamo dipendere da lui, vista l’età: se resta sa che vedrà il campo di meno. Sono in uscita Redolfi, Panizzi e Muroni, mentre Brignani è andato in Spagna in una squadra che vuole salire nella Liga: per noi è un motivo d’orgoglio».
Dopo una promozione esaltante e una salvezza serena è un anno zero o un altro step?
«Dobbiamo capire chi siamo. La B è stata un’esperienza nuova per tanti, ora si deve crescere».
Il nuovo Mantova sarà con lo stesso 4-2-3-1?
«Di base sì, poi nell’arco della stagione si cambia. Come l’anno scorso, visto che gli avversari ti studiano: bisogna sempre lavorare sui principi e poi cambiare di volta in volta».
Il 30 proprio a Mantova verrà svelato il nuovo calendario: contro chi vorrebbe partire?
«Una bella squadra tosta, però in casa. Diciamo Palermo o Venezia, subito un bel crash test».