24 marzo. Lunedi il Mantova, anzi l’Associazione Calcio Mantova, compie 114 anni di storia. Un traguardo che il club di viale Te taglia in Serie B, categoria che vuole ad ogni costo difendere dopo la promozione dell’anno passato.

Anche per la storia che l’Acm rappresenta nel panorama del calcio italiano, è giusto ricordare quanto valga per il popolo mantovano ottenere la salvezza nel torneo in corso. Il massimo impegno da parte degli stessi protagonisti chiamati in causa in campo e fuori non si discutono, ma è il caso di dare tutto proprio per non ritrovarsi con dei rimpianti a fine stagione.

Sette stagioni di Serie A da quando il massimo campionato è a girone unico e 15 di Serie B quali annate più rappresentative di una società che oggi veste il biancorosso, mentre in passato era biancoceleste, sono un ruolino di marcia niente male per una squadra di provincia. E che ha annoverato tra le sue file giocatori di grande caratura internazionale, accompagnati da altri dal raggio d’azione più limitato ma entrati nella Hall of Fame dell’Acm per il loro essere rappresentativi del club.

Dino Zoff, Angelo Benedicto Sormani, Karl-Heinz Schnellinger, Gustavo Giagnoni, Dante Micheli, Ugo Tomeazzi, Ivano Martini, Mirko Bellodi, Manuel Spinale. Sono loro stessi un bel pezzo di storia del Mantova Calcio. E dovranno essere da qui a maggio profonda fonte d’ispirazione per Davide Possanzini ed i suoi uomini,  nonché per il presidente Filippo Piccoli.