Mantova-Catanzaro, dal vangelo dell’abbonato Matteo

La salvezza è assolutamente meritata, perchè nell'arco del torneo l'Acm ha dimostrato di non essere inferiore a nessuna delle squadre della parte destra della classifica, anzi

Al novantaquattresimo di un mite martedì sera di maggio, esplode la festa. Doverosa, giusta, sacrosanta. Eh sì, perchè al termine di una stagione intensa, altalenante, ricca di emozioni e di pathos, il Mantova agguanta una sofferta ma meritata salvezza. Si festeggia in conclusione, e tutti insieme: squadra, staff tecnico, dirigenza e tifosi. Finalmente liberi di sciogliere la tensione e di sfogare la propria gioia per questo importantissimo traguardo.

Un traguardo che in autunno sembrava comodamente servito, ma che in marzo invece, nel pieno del tunnel della crisi di risultati e di fiducia, pareva compromesso. I fuochi d’artificio dietro la curva, partiti a sorpresa dal Parco Te, suggellano le grida di felicità, gli abbracci, gli applausi, le sciarpe e le bandiere fieramente sventolate. La squadra in festa, Possanzini portato in trionfo dai suoi giocatori, Piccoli felice sul prato del Martelli, tutti a raccogliere il tributo della curva e dell’intero stadio. Alla fine hanno avuto ragione loro, il presidente Piccoli e il direttore Botturi. A difendere a spada tratta mister Possanzini anche nei momenti più bui. A mantenere l’ossatura della rosa che ha dominato la C, pur consci dei limiti tecnici, di esperienza e di personalità di molti elementi. A innestare pochi rinforzi mirati in estate, e ritocchi ancora più minimi nella finestra di gennaio. Innegabilmente, una carta vincente è stata la compattezza della società. L’aver evitato le classiche indecisioni, gli infiniti tira e molla, che mettono l’allenatore sull graticola. Quando le cose vanno male, si deve esere risoluti: o lo si esonera, o gli si dà fiducia piena. Così hanno fatto, e gliene va dato atto. E la salvezza è assolutamente meritata, perchè il Mantova nell’arco del torneo ha dimostrato di non essere affatto inferiore a nessuna delle squadre della parte destra della classifica, anzi.

E l’obiettivo lo ha raggiunto giocando sempre un buon calcio, raccogliendo ripetuti apprezzamenti dai tecnici delle formazioni avversarie di volta in volta incontrate e da molti opinionisti. Ci sarà tempo , a bocce ferme, per fare i bilanci sui singoli, per valutare promossi e bocciati. E, ancora più importante, per capire quali saranno i programmi del presidente Piccoli per la prossima stagione sportiva. Ma intanto godiamoci questo momento: la cara vecchia Aciemme disputerà per il secondo anno consecutivo il campionato di serie B. Se il tragico 13 maggio 2023, giorno del ritorno del playout contro l’Albinoleffe, qualcuno lo avesse profetizzato, lo avremmo bloccato e gli avremmo infilato subito la camicia di forza. Non dimentichiamolo, il valore di quanto costruito in questo biennio è enorme. In alto i calici, i cuori biancorossi battono forte, lieti e pronti a vivere un’altra agognata stagione in cadetteria.

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