Un derby fra tifoserie gemellate. Due formazioni invischiate mani e piedi nella lotta per non retrocedere. I primi tepori primaverili. C’erano tutte le condizioni perchè venisse fuori una partita bloccata, tesa, avara di emozioni. E invece…
Ma quando mai. Brescia e Mantova si sono superate, dando vita a un derby pirotecnico e spettacolare. Una delle partite più emozionanti del campionato dei biancorossi. Finita con un trionfo a dir poco rocambolesco. Vittoria alla quale ormai nessun tifoso, visto anche l’andamento della partita, osava più credere. Posta in palio pesantissima, si diceva. E primo tempo nel quale la prova dei biancorossi non è stata all’altezza dell’importanza del match. Gioco lento, poche accelerazioni, possesso sterile, errori individuali pesanti e tante palle gol concesse alla squadra di mister Maran. A partire da quella sanguinosa palla persa da Galuppini sulla trequarti offensiva, che unita alla mancata chiusura di Bani su Borrelli ha portato il vantaggio delle Rondinelle. Borrelli e Moncini nella prima frazione hanno fatto vedere i sorci verdi alla retroguardia biancorossa, e il Brescia è andato al riposo con un vantaggio più che meritato.
Nell’intervallo Possanzini deve aver strigliato a dovere i suoi, perchè il Mantova è rientrato in campo nella ripresa con ben altro piglio. Affondando subito il colpo con il bel cross di Fiori per la zuccata di Brignani. Emozioni a non finire nella ripresa, con episodi al cardiopalma che hanno fatto appassionare i quasi diecimila sportivi presenti al Rigamonti. Le paratone decisive di un Festa formato extralusso. Il rigore sciaguratamente divorato da uno spento Mancuso. La bella rete di Juric, annullata per un fuorigioco davvero millimetrico.
Fino all’apoteosi finale, il gol di Radaelli che finalizza al meglio una splendida azione confezionata dai subentrati Ruocco e Wieser, e si fa tutto il campo di corsa per andare a festeggiare sotto il settore ospiti, mentre tutta la panchina virgiliana esultante entrava in campo. Una gioia incontenibile quella dell’esterno biancorosso, alla seconda rete consecutiva, la terza stagionale. Un momento iconico che nessun tifoso presente allo stadio scorderà facilmente. Le reti di Radaelli avevano contribuito a fare le fortune del Mantova nella scorsa trionfale stagione. E tanto erano mancate in questa tormentata annata, almeno fino a poche giornate fa. Per la prima volta in stagione, il Mantova ha vinto due partite di fila. In due scontri diretti di importanza vitale. Sei punti che permettono di ridare ossigeno alla classifica. Prima di rinascere, Possanzini e i suoi hanno dovuto toccare il fondo. La sosta per le nazionali, quanto mai provvidenziale, ha portato una pausa di riflessione. Ha indotto il mister a tornare al modulo che nello scorso campionato, e anche nel primo spicchio di questa stagione, aveva fatto le fortune dei virgiliani. E ha evidentemente fatto scattare quel click tanto auspicato nelle teste dei giocatori, che hanno capito che non c’era più margine di errore, e bisognava gettare il cuore oltre l’ostacolo. Ora, però, Possanzini dovrà essere bravo a fare il pompiere e a spegnere gli eccessi di entusiasmo. Non abbiamo ancora fatto niente, la salvezza è tutta da conquistare. Serve mantenere i nervi saldi, e rimanere concentrati. Con la consapevolezza che sarà dura, ma ce la possiamo fare. E con la fiducia ritrovata, grazie a questo importantissimo uno-due negli scontri diretti.