La Gazzetta dello Sport scrive di un punto d’oro, colto dall’Acm contro i rosanero:
“I fischi questa volta sono tutti per Dionisi, perché la squadra, invece, è stata applaudita nonostante una prestazione deludente. Mai come stavolta il tecnico è in bilico. Saranno ore di riflessione sull’asse con Manchester. Perché il Palermo ha buttato al vento un’altra vittoria per il solito autolesionismo e un nervosismo evidente come in occasione dell’espulsione di Ceccaroni che ha compromesso il tentativo di trovare la strada del successo dopo un rocambolesco ribaltamento. I rosanero l’hanno prima sbloccata e poi hanno dovuto rincorrere ritrovandosi sotto. Il 2 2 è il frutto del consueto saliscendi a cui il tecnico non riesce a trovare una soluzione anche per alcuni cambi in corso di gara poco comprensibili. Al Mantova va il merito di avere capovolto il match dopo lo svantaggio nei primi 12 minuti della ripresa con un’identità di gioco che i rosanero non hanno.
Per gli uomini di Possanzini è un punto d’oro in ottica salvezza, mentre da salvare nel Palermo c’è soltanto la reazione emotiva che ha portato al pari. Per il resto, il solito copione di una squadra che recita a soggetto e si affida ai suoi solisti di qualità, come Verre e Pohjanpalo che ha regalato sprazzi di alta classe con un gol, un assist e un palo. Dionisi ha virato sul 3-4-2-1, Possanzini si è messo in copia e all’inizio ha creato problemi ai padroni di casa con una pressione asfissiante. Dopo 4 minuti l’arbitro ha indicato il dischetto per un contatto tra Verre, che stava calciando fuori dall’area alla palla, e Mensah che gli frana addosso. Il richiamo del Var alla review l’ha convinto a cambiare decisione. Il Palermo si è riordinato mettendosi in marcatura uomo su uomo e ha conquistato il comando suggellato dalla bella azione del vantaggio con un fraseggio tra Ranocchia e Verre e dalla sponda di Pohjanpalo per l’ex Samp che l’ha messa sotto il sette.
Nella ripresa è riemerso un Palermo spaesato e il Mantova dal calcio d’inizio ha accorciato le distanze con quattro tocchi: da Burrai a Trimboli ad Artioli che hanno mandato in porta Mensah. Al 12′ da corner Brignani è svettato più alto di tutti e l’ha infilata sul secondo palo. La reazione rosanero è stata tutta in Pohjanpalo che prima ha colpito il palo e poi ha realizzato dagli 11 metri per un fallo di De Maio su Le Douaron. Nemmeno il tempo di gioire ed è arrivato il rosso per Ceccaroni (colpo al volto di Artioli). In inferiorità per il Palermo è diventato tutto più difficile”.
Per Tuttosport ci sono dubbi legittimi sul rigore concesso inizialmente al Mantova e poi negato dal Var:
“Un altro 2-2. Se quello con lo Spezia sapeva di beffa, questo col Mantova sa di bocciatura per il Palermo, squadra senza capo né coda anche dopo un mercato invernale da A. La partita si era messa in discesa dopo la perla di Verre a metà del primo tempo, invece i rosanero sono stati capaci di complicarsi la vita prima con il blackout ad inizio ripresa che ha permesso al Mantova di ribaltarla con Mensah e Brignani, poi con il rosso di Ceccaroni che ha lasciato la squadra in dieci nel momento più caldo e dopo che Pohjanpalo aveva pareggiato su rigore. Il primo gol del finlandese non è servito per salvare Dionisi dai fischi, contestato dopo il cambio dello stesso centravanti e alla fine quando tutto lo stadio l’ha invitato ad andare via. La sua posizione è in discussione. Il Var ha salvato il Palermo (tolto un rigore ai lombardi), nella ripresa la squadra di Possanzini ha affondato i colpi con facilità, trovando il sorpasso in 12 minuti. Sull’1-2 la reazione del Palermo è stata di nervi e un’ingenuità di De Maio (fallo su Le Douaron) ha consegnato a Pohjanpalo il rigore del 2-2. Poi sono arrivati il rosso a Ceccaroni, i tentativi vani del Mantova e i fischi assordanti a Dionisi”.
Secondo il Corriere dello Sport-Stadio il Mantova deve mangiarsi le mani per non aver sfruttato la superiorità numerica:
“Finisce con lo stadio che fischia pesantemente Dionisi e applaude invece i giocatori, Pohjanpalo in particolare, che hanno almeno evitato al Palermo un bruciante ko in un pomeriggio pazzo, di altalene continue, con i rosa rimasti in 10 per oltre mezz’ora a causa del rosso a Ceccaroni e il Mantova che si mangia le mani per non aver sfruttato la superiorità numerica. Con l’ennesima occasione sprecata, il ripetersi di pazzeschi black out che condizionano ogni match (i 2 gol presi in 10 minuti d’inizio ripresa), e una classifica terribilmente deludente, il palermo si deve interrogare su quanto l’allenatore possa ancora offrire a questa stagione. Molto complicato andare avanti con la serenità che sarebbe necessaria in un contesto in cui non esiste più rapporto fra il tecnico e la piazza. Dopo i rinforzi di gennaio i risultati continuano a mancare: 2 punti in 4 giornate, la sensazione di una squadra aggrovigliata su se stessa.
Con un altro arbitraggio molto sotto la sufficienza (rigore iniziale dato al Mantova e poi tolto dal Var, l’altro concesso al Palermo fra le proteste, espulsione di Ceccaroni quanto meno affrettata, azione del secondo gol degli ospiti nata da un fallo non fischiato su Brunori), il Palermo ha vissuto fra le montagne russe. Sbloccato il match con l’azione migliore della sua partita, triangolazione veloce Ranocchia-Pohjanpalo-Verre e frandissimo gol del centrocampista, i rosa sono improvvisamente scomparsi dal campo appena iniziata la ripresa: buco centrale con Artioli che libera Mensah (primo gol stagionale) marcato distrattamente da Ceccaroni, e rosa paralizzati dalla paura fino a prendere il secondo su corner di Burrai e deviazione aerea di Brignani. La reazione d’orgoglio s’infrange sul palo colto di testa da Pohjanpalo e viene premiata da un’incursione di Le Douaron trattenuto ingenuamente da De Maio. Brunori lascia la battuta del rigore al finlandese che realizza così il suo primo gol rosanero.
Rimasta in 10 per il rosso a Ceccaroni, la squadra ci ha provato col cuore ed anzi ha concesso relativamente poco ad un Mantova lezioso. Dovendo togliere una punta nel finale per reggere l’urto, Dionisi ha scelto Pohjanpalo, che da combattente forse sarebbe stato più utile, scatenando le proteste di una folla già mal disposta da un decollo di squadra che non arriva mai. Il Palermo ha salvato almeno il pari ma non è abbastanza per le speranze della vigilia”.