Acm, De Maio: «Se sarò chiamato a giocare dall’inizio il mister potrà contare su di me»

L'esperto difensore francese, zero minuti in campo da inizio stagione: "Non mi fido della situazione dei Bari, temo la loro reazione e la velocità di Lasagna"

Potrebbe toccare a lui, all’uomo meno giovane ma calcisticamente più navigato tra quelli a disposizione di Davide Possanzini. Dopo l’infortunio di Redolfi, crescono le chance d’impiego sabato a Bari per Sebastien De Maio, zero minuti in campo sin qui nei match ufficiali della stagione. Quasi scontato che, al netto di ulteriori soluzioni alternative, il ballottaggio al fianco di Brignani per il ruolo di centrale difensivo in campo dal primo minuto riguardi unicamente Solini e, appunto, De Maio. Il quale vive con grande serenità l’approssimarsi della trasferta pugliese.

Sebastien, è pronto a rispondere presente all’appello del mister in una gara ufficiale?

«Se sarò chiamato a giocare dall’inizio lui potrà contare su di me, questo è sicuro. Non so se questo accadrà e penso che non abbia ancora deciso. C’è anche Solini che può interpretare questo ruolo. Dal punto di vista emotivo non avverto la pressione in crescita, dopo il problema fisico accusato da Redolfi. Ho l’esperienza necessaria per interpretare ed affrontare le gare».

Non mi dica che non le mancano le partite, quelle vere…

«Naturalmente si vorrebbe sempre scendere in campo, non esiste atleta che non si alleni per giocare. Vengono effettuate delle scelte ed il nostro ruolo è quello di accettarle. Con il mister c’è totale trasparenza. Ho sempre detto che qualunque decisione si assuma per me, la rispetterò. Anche da queste piccole cose si vede il bene comune per la squadra».

Insomma, lei è una chioccia nello spogliatoio, che però all’occorrenza sa indossare l’elmetto e partire per la battaglia.

«Come dicevo nella stagione scorsa io sono qua per aiutare, sia in campo che fuori. Se non riesco a farlo in campo do tutto me stesso per essere un uomo-spogliatoio, visto che nel gruppo ci sono tanti giovani. Soprattutto a chi gioca nel ruolo a me più congeniale, una parola di conforto risulta sempre utile. Usando sempre la carota, però, mai il bastone».

In C arrivò a gennaio, ora siamo a due mesi dall’inizio della stagione. Ha ritrovato tra i suoi compagni lo stesso spirito battagliero, la stessa fame di risultati, la stessa voglia di non porsi limiti che furono alla base della conquista della promozione?

«Personalmente avverto la stesso entusiasmo che ho avuto per l’intera carriera. Ma da quanto vedo, lo stesso vale anche per la squadra. Per molti di questi ragazzi la B è una novità ma anche un impegno che stanno affrontando bene, dopo un periodo di naturale adattamento. Sette punti in quattro partite per una neopromossa sono un bel bottino. Potevamo fare di più? Forse sì, strappare un punto alla Juve Stabia. Ma siamo in crescita costante, sono certo che compiremo altri progressi. Nel complesso non posso che essere soddisfatto. L’aspetto più positivo è che il Mantova entra in campo e non rinuncia mai alla sua natura, vuole sempre fare la partita».

Dove vede altri margini di miglioramento?

«Gli aspetti tecnico-tattici non mi competono, credo che alla base di uno step ulteriore ci sia la consapevolezza dei ragazzi di poterci stare, in questa Serie B. E riuscire a ritagliarsi un copione da protagonista».

La sosta del campionato è stata una nuova occasione per i media nazionali e allenatori per incensare il gioco espresso da Possanzini. L’ultimo è stato Maurizio Sarri, sulla Gazzetta dello Sport di ieri. È davvero così complesso entrare negli schemi del mister?

«Più che per noi difensori può essere un po’ più complicato per i centrocampisti, ma si tratta di dettagli. Ciò che invece deve accomunarci è l’obbligo di mantenere elevato il livello di attenzione. Fondamentale è guardare, ascoltare, saper imparare. Comunque i complimenti di Sarri fanno piacere».

Crede che Bari possa rappresentare una trappola per il Mantova?

«Una piazza importante, una squadra reduce da una stagione sofferta e da un avvio di questa nuovamente al di sotto delle attese. Troveremo un ambiente caldo, ci aspettiamo una partita tutt’altro che agevole, come sempre accade nelle grandi città, tanto più al Sud. Non mi fido: temo che la sosta abbia mutato i valori espressi in precedenza e mi aspetto la rabbiosa reazione dei pugliesi. Attenzione alla velocità di Lasagna, perché ha qualità superiori alla media, ma in generale a tutto il Bari. È una sfida da interpretare con la massima concentrazione».

Qual è invece il futuro di De Maio?

«Non lo so, al momento mi vedo ancora solo come un calciatore. Un anno fa ho fatto il corso per diventare team manager ma prima di sapere se qualcosa può piacere dico sempre che bisogna toccare con la mano. Mi piacerebbe insegnare ai bambini (lui che ha tre figli, ndr) ma è un discorso che davvero non ho ancora affrontato seriamente».

(fonte Gazzetta di Mantova)

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