Per l’allenatore dell’Acm Davide Possanzini non è stato il miglior Mantova capace di sfuggire alla pressione avversaria con verticalizzazioni mortifere, ma ha tenuto un atteggiamento lezioso, fatto di uno stucchevole possesso palla senza sbocchi offensivi. Rarissimi i tiri in porta della squadra biancorossa.
«Faccio fatica a trovare un aggettivo per descrivere la prova dei miei – riconosce -. A tratti abbiamo fatto anche discretamente bene, però oggi (ieri, ndr) non è bastato. Qui a Salerno avevamo la possibilità di fare un salto pressoché definitivo ipotecando la salvezza ma non è accaduto. Ad essere sincero credo che i demeriti nostri siano superiori ai meriti della Salernitana, senza voler denigrare nessuno. Vista com’era iniziata la partita, come si è svolta e quando sono arrivati i due gol c’erano tutte le possibilità per portare a casa un risultato positivo. Mi fa arrabbiare soprattutto la nostra gestione del secondo tempo, c’è rammarico ma ormai è inutile rimuginare sull’esito di questa partita. Abbiamo due partite in casa ed un piccolissimo vantaggio in classifica. Dobbiamo dunque stare tranquilli e fare ciò che siamo in grado. Non ci sono soluzioni alternative».
Sulla palla gol fallita da Mensah, a tu per tu con Christensen: «Avevamo trovato un’uscita bellissima, quel gol avrebbe cambiato le sorti del match. Determinante è stata invece la rete incassata nei minuti di recupero del primo tempo. Non fosse arrivata, la Salernitana avrebbe dovuto tenere un atteggiamento diverso nella ripresa per inseguire il successo, mentre noi avremmo potuto lavorare su spazi diversi. È andata diversamente, il piano della gara si è complicato, agevolando quello dei nostri rivali in una giornata in cui a livello tecnico uscivamo con costruzioni apprezzabili. Il mio rimpianto è tutto qui. Gli episodi hanno decisamente spostato l’equilibrio della partita».