Senza storia. La Cremonese vendica la sconfitta nel derby d’andata, infliggendo al Mantova una batosta che va anche oltre il mero esito numerico del punteggio. Quattro gol e tre legni a referto. Dimostrazione di una superiorità alla resa dei conti schiacciante, nonostante la rete di Redolfi al quarto giro di lancette, che aveva fatto illudere i ragazzi di Possanzini. E un primo tempo in cui il Mantova, pur subendo le folate offensive avversarie, aveva anche saputo rendersi a tratti pericoloso.
Ma al tirar delle somme, i grigiorossi in campo sono sembrati veramente di altra categoria. E la linea difensiva virgiliana ha fatto acqua da tutte le parti, offrendo una delle peggiori prestazioni stagionali. Bani, Maggioni, Brignani e De Maio sono stati presi nel vortice delle temibili manovre offensive della squadra di Stroppa, senza trovare mai il bandolo della matassa. Mister Possanzini in conferenza sostiene di aver visto una bella prova della sua squadra. Questa lettura non può essere condivisibile, perché stride con quando si è visto in campo. Si dirà che non sono questi i match dove andare a racimolare il gruzzoletto di punti necessario per salvarsi. Vero, però il Mantova esce con le ossa rotte dallo Zini. Sia per il pesante passivo. Sia per i cartellini e gli infortuni rimediati, che costringeranno a presentarsi nel vitale match col Cesena con gli uomini contati nel reparto arretrato.
La classifica nelle retrovie si è fatta ingarbugliata e indecifrabile come non mai. Chi si illudeva di aver portato quasi in porto il traguardo, ha avuto un risveglio doloroso: la salvezza è ancora tutta da conquistare. Note finali per il sopruso subito dai tifosi biancorossi, a cui un provvedimento ingiusto ha vietato di essere presenti allo Zini. Anche in televisione, era deprimente sentire i rumori ambientali senza i cori dei tifosi ospiti. Meditino i padroni del vapore, si ricordino che chi tiene in piedi il giocattolo è la passione di coloro che dedicano tempo e denaro a seguire e sostenere la propria squadra. E vedere sempre più spesso i settori ospiti vuoti, senza un reale motivazione forte, non fa bene a nessuno, in primis a chi si riempie la bocca di “valorizzazione del prodotto”, ed è poi incapace di salvaguardare il sistema calcio.