Dicono di noi – Il Mantova non vuole steccare tra i cadetti

Parecchia carne al fuoco per Davide Possanzini, che a pochi giorni dall'inizio della stagione vuole continuare da dove ha lasciato

Mister Possanzini saluta i tifosi

È un Mantova che dopo 14 anni di oblio, tra fallimenti e stagioni che lo ha visto alternarsi tra i dilettanti e la Lega Pro, non vuole steccare il suo ritorno in cadetteria e non vuole neanche fare la figura della “piccola”, ma al contrario vuole continuare la sua filosofia di gioco senza guardare in faccia a nessuno e con la consapevolezza dei propri mezzi, per affrontare così l’imminente stagione nel migliore dei modi.

Il lavoro compiuto questa estate dalla società è stato notevole: apparentemente partiti tardi e un po’ in sordina, nel giro di un mese il direttore tecnico Christian Botturi è riuscito a mettere a disposizione di mister Possanzini una squadra che racchiude un giusto mix tra giocatori di esperienza e giovani dal grande prospetto. Nella prima categoria rientrano gli acquisti di Aramu e Mancuso (e va segnalato anche l’arrivo di Solini), della seconda Ruocco, Artioli e Bragantini: quest’ultimo ha già avuto modo di toccare con mano la realtà virgiliana. Arrivato lo scorso anno con la formula del prestito secco, diede un enorme contributo alla causa e divenne tra i principali protagonisti della promozione serie B. Questa volta però il suo ritorno è stato annunciato a titolo definitivo con un contratto quinquennale che dimostra la sua centralità nel progetto di Possanzini, oltre a trattarsi di un vero e proprio capolavoro realizzato dai lombardi vista anche la sua giovane età (classe 2003).

Insomma, attorno alla squadra pare esserci parecchia carne al fuoco: questo è ciò che si augura Davide Possanzini, tecnico e trascinatore della squadra che a pochi giorni dall’inizio della stagione vuole continuare da dove ha lasciato. Le amichevoli estive hanno lasciato buone sensazioni: nonostante le sconfitte con Napoli e Genoa la squadra non ha fatto sfigurato contro avversari di livello superiore, anche se probabilmente si poteva fare qualcosa di più.

«Nei primi minuti contro il Napoli non ho visto timore da parte dei miei ragazzi ma percepivo come una sorta di soggezione nel vedere un avversario più qualificato – ha dichiarato ieri pomeriggio il Possa –. Non voglio che questo accada. La mentalità che dobbiamo avere è quella di scendere in campo per fare la partita a prescindere dal nostro avversario. I mezzi ci sono e sono convinto che i miei ragazzi possano farcela».

Oltre al lavoro sulla squadra, il club in parallelo ha portato avanti progetti extracampo per garantirsi una base solida sulla quale costruire il futuro. Ecco perché quest’anno il Mantova ha voluto rinnovare completamente le proprie strutture: il Martelli infatti non è stato l’unico edificio che ha subito un restyling, bensì anche il centro di allenamento della squadra è stato completamente rimesso a nuovo. Nasce quindi il Sinergy Mantova Center, voluto fortemente dal presidente Filippo Piccoli per poter permettere alla propria squadra un vero salto di qualità oltre a quello ottenuto sul campo la scorsa stagione. L’idea è partita a promozione raggiunta dal presidente stesso il quale considera più importante investire sulle strutture dove poter fare calcio rispetto all’ingaggio di un calciatore famoso, anche se pure su questo aspetto la società non si è fatta trovare impreparata. Rosa e strutture, dunque, e tutto ciò si può riassumere con una semplice frase: preparatevi, il Mantova sta tornando.

(fonte La Gazzetta dello Sport)

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